L’agricoltura italiana sta vivendo una trasformazione significativa. Nell’ultimo anno, le imprese agricole gestite da persone straniere sono aumentate del 28%. Un fenomeno che non solo indica una diversificazione del settore, ma che porta con sé nuove opportunità di crescita e innovazione.

Secondo il rapporto Unioncamere-InfoCamere, aggiornato al 30 giugno 2023, le imprese agricole con titolari stranieri in Italia hanno raggiunto quota 20.175. Questo aumento è stato evidenziato da Coldiretti, che ha sottolineato come queste imprese siano distribuite su tutto il territorio nazionale, con una maggiore concentrazione in Toscana e Sicilia. 

Chi sono i nuovi imprenditori agricoli? Tra di loro ci sono alcuni “agricoltori vip”, imprenditori stranieri di successo che scelgono di investire in Italia, attratti dalle eccellenze del settore vitivinicolo. Tuttavia, molti nuovi titolari di imprese agricole erano già presenti in Italia come lavoratori dipendenti e hanno deciso di fare il salto verso l’imprenditoria. Questo trend dimostra un buon livello di integrazione sociale ed economica, portando innovazioni nel settore grazie a diverse tecniche produttive e coltivazioni.

Il fenomeno delle nuove imprese agricole gestite da stranieri si inserisce in un contesto più ampio di crescente presenza di lavoratori stranieri in agricoltura. Nel 2022, secondo il Dossier Statistico Immigrazione curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS, gli occupati stranieri nel settore agricolo erano 362.000, coprendo il 32% delle giornate lavorative totali. I principali paesi d’origine di questi lavoratori sono:

– Romania: 21.6%

– India: 10.8%

– Marocco: 10.5%

– Albania: 9.8%

– Senegal: 4.5%

– Pakistan: 4.2%

– Tunisia: 3.9%

– Nigeria: 3.3%

– Macedonia del Nord: 2.6%

– Bulgaria: 2.2%

L’aumento delle imprese agricole con titolari stranieri rappresenta un’opportunità, ma anche una sfida. Per affrontare questa sfida, Coldiretti ha avviato corsi di formazione specifici per promuovere l’integrazione e valorizzare i mercati contadini. Questi corsi non solo aiutano i nuovi imprenditori a gestire le loro imprese in Italia, ma trasferiscono competenze che possono essere applicate anche nei loro paesi d’origine, favorendo la creazione di piccoli mercati agricoli locali.

Il sostegno ai nuovi imprenditori agricoli stranieri in Italia rappresenta una risorsa preziosa per il settore agricolo nazionale, contribuendo all’innovazione e alla diversificazione delle pratiche agricole.