L’inerbimento è una pratica agricola che consiste nel mantenere una copertura vegetale permanente o temporanea tra le file di colture arboree o su terreni altrimenti lasciati scoperti. Questa tecnica, promossa anche dall’ecoschema 2 della PAC 2023-2027, offre una serie di vantaggi sia per l’ambiente che per la produttività agricola.

Quando considerare l’inerbimento?

L’inerbimento è particolarmente utile in frutteti, vigneti, oliveti e noccioleti, dove la presenza di una copertura vegetale tra le file può portare numerosi benefici.

Benefici dell’inerbimento:

Svantaggi e condizioni non favorevoli

Nonostante i numerosi benefici, l’inerbimento presenta anche alcuni svantaggi da considerare:

Condizioni in cui l’inerbimento potrebbe non essere vantaggioso:

Inerbimento con trifoglio

L’utilizzo del trifoglio come copertura vegetale offre ulteriori vantaggi, in particolare per la coltivazione del pero:

Il progetto IFASA (“Inerbimento nei Frutteti per l’Aumento della Sostenibilità Aziendale”) sta studiando gli effetti dell’inerbimento con trifoglio nei pereti, confrontandolo con l’inerbimento naturale e il terreno lavorato. I risultati preliminari suggeriscono che il trifoglio può effettivamente ridurre la diffusione della maculatura bruna e migliorare la qualità del suolo.

Conclusioni

L’inerbimento è una pratica agricola con un grande potenziale per migliorare la sostenibilità e la produttività dei sistemi agricoli. La scelta delle specie e la gestione del cotico erboso sono fondamentali per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi. L’inerbimento con trifoglio, in particolare, rappresenta una soluzione promettente per la coltivazione del pero, offrendo vantaggi in termini di controllo delle malattie e fertilità del suolo.