La mosca bianca (Bemisia tabaci e Trialeurodes vaporariorum) è un insetto altamente polifago che rappresenta una seria minaccia per molte colture ortofrutticole. Sebbene di piccole dimensioni, la sua capacità di riprodursi rapidamente, di nutrirsi su una vasta gamma di piante e di trasmettere virus rende questo parassita estremamente difficile da gestire.

Le colture ortofrutticole sono particolarmente vulnerabili a infestazioni di mosca bianca, e il danno causato non è solo diretto, attraverso la sottrazione di linfa e l’induzione di stress alla pianta, ma anche indiretto, per via della trasmissione di numerosi virus fitopatogeni.

Specie di Mosca Bianca e Ciclo Biologico

Le due specie più comuni di mosca bianca che infestano le colture orticole e frutticole sono:

  • Bemisia tabaci: conosciuta anche come mosca bianca del tabacco, colpisce soprattutto colture in serra, ma anche in campo aperto.
  • Trialeurodes vaporariorum: o mosca bianca delle serre, predilige ambienti chiusi e umidi come le serre, ma può adattarsi anche all’esterno.

Entrambe le specie hanno un ciclo vitale suddiviso in diverse fasi: uova, larva, pupa e adulto. Gli adulti si trovano solitamente sulla parte inferiore delle foglie, dove depongono le uova. Le larve, a loro volta, si nutrono della linfa della pianta, causando un progressivo deperimento.

Colture Ortofrutticole Più Colpite

La mosca bianca è estremamente polifaga e può attaccare diverse colture, tra cui:

  • Ortaggi:
    • Pomodoro: una delle principali colture vulnerabili. La mosca bianca non solo sottrae linfa ma è anche vettore di virus come il Tomato yellow leaf curl virus (TYLCV).
    • Melanzane e peperoni: questi ortaggi possono subire danni analoghi al pomodoro, con manifestazioni di ingiallimenti e disturbi nella crescita.
    • Cavoli e brassicacee: la mosca bianca può provocare l’ingiallimento e il decadimento precoce delle foglie.
    • Cucurbitacee (zucchine, cetrioli, meloni): sono particolarmente colpite per la loro attrazione da parte del parassita, con danni diretti e trasmissione di virus come il Cucumber mosaic virus (CMV).
  • Frutteti:
    • Agrumi: la mosca bianca colpisce spesso le foglie degli agrumi, causando la caduta precoce delle foglie e una riduzione della qualità dei frutti.
    • Fragole: le infestazioni possono causare una diminuzione della fotosintesi, con un conseguente rallentamento della crescita e riduzione della resa.
    • Vite: in alcuni casi, la mosca bianca può colpire i vigneti, provocando danni indiretti dovuti all’accumulo di melata e favorendo la crescita di funghi (fumaggine).

Danni Causati dalla Mosca Bianca

I danni provocati dalla mosca bianca possono essere di natura diretta e indiretta:

  1. Danno Diretto:
    • Sottrazione di linfa: la mosca bianca si nutre succhiando la linfa dalle foglie delle piante, causando uno stato di stress fisiologico. Questo porta a ingiallimento, necrosi e indebolimento generale della pianta.
    • Riduzione della fotosintesi: a causa della presenza dell’insetto sulle foglie e della secrezione di melata, si verifica un’imbrattatura delle superfici fogliari, riducendo la capacità della pianta di fotosintetizzare.
    • Crescita ritardata: le piante infestate mostrano spesso uno sviluppo stentato, con una riduzione della qualità e quantità della produzione.
  2. Danno Indiretto:
    • Trasmissione di virus: la mosca bianca è uno dei vettori principali di virus dannosi per le piante, come il già citato TYLCV nei pomodori o il Virus dell’ingiallimento delle vene della zucchina. Questi virus possono avere effetti devastanti, causando deformazioni nei frutti, riduzione della resa e in alcuni casi la perdita totale del raccolto.
    • Produzione di melata e fumaggine: le larve e gli adulti producono melata, una sostanza zuccherina che si deposita sulle foglie. Questa melata favorisce la crescita di funghi come la fumaggine, che ricopre le foglie di una patina nera, riducendo ulteriormente la fotosintesi e la qualità del prodotto finale.

Strategie di Controllo e Contenimento

La gestione della mosca bianca richiede un approccio integrato che combini metodi preventivi, biologici e, se necessario, chimici. Di seguito i principali approcci per il controllo di questo parassita.

1. Prevenzione Agronomica
  • Monitoraggio e trappole cromotropiche: l’uso di trappole adesive gialle aiuta a monitorare l’insorgenza dell’infestazione e a ridurre la popolazione di adulti in volo.
  • Rimozione dei residui colturali: eliminare residui vegetali e piante infestanti che possono fungere da rifugio per la mosca bianca.
  • Rotazione delle colture: alternare colture sensibili con colture meno vulnerabili può ridurre la pressione dell’insetto.
2. Controllo Biologico
  • Insetti antagonisti: l’uso di insetti predatori e parassitoidi come Encarsia formosa (un imenottero parassitoide delle larve di mosca bianca) e Macrolophus pygmaeus (un predatore che si nutre di uova e larve) può contribuire a ridurre le popolazioni di mosca bianca.
  • Uso di funghi entomopatogeni: alcuni funghi, come il Beauveria bassiana e il Verticillium lecanii, sono efficaci nel controllare le popolazioni di mosca bianca attaccando gli stadi giovanili dell’insetto.
3. Controllo Chimico
  • Insetticidi selettivi: l’uso di insetticidi chimici può essere necessario in caso di infestazioni gravi. Tuttavia, va tenuto presente che la mosca bianca può sviluppare rapidamente resistenza a diversi principi attivi, per cui è importante alternare prodotti con meccanismi d’azione diversi.
    • Oli minerali: possono essere usati per soffocare le larve e gli adulti sulla superficie delle foglie.
    • Regolatori di crescita degli insetti (IGR): come il buprofezin, che inibiscono lo sviluppo delle larve impedendo la muta.

    È fondamentale rispettare i tempi di carenza e preferire prodotti che abbiano un impatto ridotto sugli insetti utili e sull’ambiente.

4. Gestione Integrata (IPM)

La lotta alla mosca bianca deve basarsi su un sistema di gestione integrata che combini tutte le tecniche sopra descritte. Questo approccio riduce la necessità di interventi chimici, preserva l’ambiente e mantiene sotto controllo le popolazioni di mosca bianca senza compromettere la qualità delle colture.

La mosca bianca è uno dei parassiti più pericolosi per le colture ortofrutticole, con un impatto significativo sia per i danni diretti che per la trasmissione di virus. Un approccio di gestione integrata che combina prevenzione, monitoraggio, controllo biologico e, solo in casi estremi, interventi chimici, rappresenta la strategia più efficace per limitare i danni e proteggere le produzioni.